Va benissimo abbattere una falsa dottrina come l'interpretazione JW di Matteo 24:34 sulle generazioni sovrapposte, video precedente—ma l'amore cristiano dovrebbe sempre spingerci a costruire. Quindi, dopo aver spazzato via i detriti dei falsi insegnamenti che sono stati costruiti sulla sabbia, costruiamo una struttura solida, fondata sulla roccia degli insegnamenti del Cristo. (Mat 7:24-27) In quest'ottica, il prossimo video della nostra serie tenta di fornire un'interpretazione esegetica di ciò che Gesù intendeva quando si riferiva a una generazione che non sarebbe morta finché tutte le cose di cui aveva parlato non fossero avvenute. Ciao! Mi chiamo Eric Wilson. Ho deciso di indossare giacca e cravatta oggi, perché è quello che fanno i Testimoni di Geova quando stanno in piedi sul palco a fare un discorso ed essenzialmente sto tenendo un discorso. Quindi ho pensato di andare con la forma consueta di abbigliamento anche se odio le cravatte, penso che la maggior parte di noi lo faccia. Si arriva a una certa età che non si vuole nulla che limiti l'afflusso di sangue al cervello e in fondo la cravatta è stata inventata dai francesi come parte dell'uniforme militare. Quindi, devi tenerne conto. Ma comunque, eccomi qui, per parlare di Matteo 24:34. Ora nel nostro ultimo video abbiamo analizzato l'attuale comprensione dei Testimoni di Geova delle generazioni che si sovrappongono e abbiamo analizzato due metodi di studiare; uno era l'eisegesi e l'altro era l'esegesi. L'eisegesi era quando leggevi le interpretazioni degli uomini nel testo. E abbiamo stabilito che è esattamente ciò che è stato fatto e viene fatto con la dottrina delle generazioni sovrapposte. Davvero una specie di eisegesi con gli steroidi. Ad ogni modo, ora lo faremo nel modo giusto, ed è interessante che in un video David Splane riconosca che questo è il modo giusto di procedere, uno dei video sulla storia dei Testimoni di Geova. Lascia che te lo mostri. «Henry Grew... Nel 1807, all'età di 25 anni, Grew fu invitato a servire come pastore della chiesa battista di Hartford, nel Connecticut.... e aveva una filosofia molto interessante sullo studio della Bibbia. "Lascia che le Scritture interpretino le Scritture." Il punto di Grew era che la Bibbia era la miglior interprete di se stessa.» Quindi il modo in cui lo dice, ti fa pensare: "Oh beh, è così che noi facciamo ancora, è così che studiamo la Bibbia" e sono sicuro che lo abbiamo pensato tutti, certamente io l'ho fatto. Così oggi applicheremo lo studio esegetico, che è esattamente ciò che sta descrivendo, lasciando che la Bibbia parli da sola. Lo applicheremo a Matteo 24:34, e te lo dico subito, una cosa che impareremo è che non esiste un'applicazione moderna. Ora probabilmente stai pensando: "Ma come potrebbe non esserci alcuna applicazione moderna, come facciamo allora a sapere quanto è vicina la fine?", perché siamo cresciuti con l'idea che possiamo sapere quanto sia vicina la fine. Vero? E se non lo sappiamo ci spaventa un po', voglio dire, allora potremmo dire che la fine potrebbe essere lontana 50 anni, o cento anni! Bene, dobbiamo accettare ciò che insegna la Bibbia; non c'è nient'altro che possiamo fare. Ed ecco il punto, pensiamo di essere più intelligenti di Dio? Vedi, ti leggerò una Scrittura tratta da Atti 1:6,7. Ora è qui che gli apostoli erano molto preoccupati per quando sarebbe arrivata la fine. Avevano già chiesto a Gesù del segno che è ciò di cui tratta in gran parte Matteo 24, ma 40 giorni dopo, Gesù sta ascendendo al cielo e vogliono più informazioni, che come sai, è tipico e normale penso per tutti gli esseri umani. Allora vengono da lui e dicono al versetto 6: "Quando si furono riuniti, gli chiesero: “Signore, è questo il tempo in cui ristabilirai il regno per Israele?” Ora il regno d'Israele è il regno davidico dove di nuovo un re siederebbe sul trono e regnerebbe su Israele, che è esattamente ciò che fa Gesù. È il re davidico e quando assume il potere sul regno di Dio quello è il regno di Israele, ma in modo esteso. Questo è qualcosa che tutti accettiamo, quindi essenzialmente gli stanno chiedendo: Quando tornerai? Quando è la tua presenza? Quando inizierà il tuo dominio? Cosa gli ha risposto? Disse loro, e questo è il v. 7: “Non sta a voi conoscere i tempi o i periodi che il Padre ha posto sotto la propria autorità". In altre parole: 'Non spetta a voi sapere'. "Non sono affari vostri", è essenzialmente quello che sta dicendo. Allora come possiamo saperlo? E aveva già detto loro qualcosa di simile, forse però non era penetrato del tutto in loro, quindi torniamo a Matteo 24. 40 giorni prima gli avevano fatto la domanda su quando sarebbe tornato e quando sarebbero avvenute tutte queste cose, e nel versetto 42 di Matteo 24 dice: "Vigilate, dunque, perché non sapete in quale giorno verrà il vostro Signore." ‘Non sapete in che giorno verrò.’ Ok, ma potremmo dire "Beh, sì, ma forse possiamo sapere approssimativamente l'anno o il decennio?" Ma poi Gesù aggiunge al v. 44, solo per essere sicuro che noi abbiamo capito il punto: "Perciò anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell’uomo verrà in un’ora che non immaginate." Cioè: "Non lo saprete." Quindi i tempi e le stagioni... non sono di nostra competenza. Il giorno e il momento in cui verrà e l'ora in cui verrà, saranno in un momento in cui pensiamo davvero che Lui non verrà. OK ma poi, solo pochi versetti prima in Matteo 24 dice questo, andiamo al 32: “Ora imparate da questo esempio sul fico. Appena il suo ramoscello si fa tenero e mette le foglie, capite che l’estate è vicina. Allo stesso modo, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che lui è vicino, alle porte. In verità vi dico che questa generazione non passerà affatto finché tutte queste cose non siano avvenute. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno affatto." Mi suona come una contraddizione, non ti suona così? Prima dice loro che 'non spetta a voi conoscere i tempi e le stagioni'. Ma l'estate è una stagione, e usa proprio una stagione per illustrare come sapranno che Lui è vicino alle porte e tuttavia dice: "Arriverò in un momento che voi non vi aspettate". Ebbene, se vedo germogliare le foglie, penso: “Hey! L'estate è vicina!” Aspetto che arrivi l'estate! Quindi, quando arriva l'estate, posso dire che è arrivata esattamente nel momento in cui mi aspettavo che arrivasse. Tuttavia, se le foglie germogliano e arriva l'inverno, questo mi coglie alla sprovvista, di certo non me l'aspettavo. Ebbene Lui sta dicendo: “Vengo in un momento che non te lo aspetti”, eppure sta dicendo allo stesso tempo: “Guarda le foglie e quando cambiano sai che l'estate è vicina, quindi quando vedrai tutte queste cose, saprai che io sono vicino, alle porte.” Suona come una totale contraddizione. Ora Gesù non può contraddirsi, questo è un dato di fatto, quindi c'è qualcosa che non va nel nostro ragionamento, e ricordate quando abbiamo parlato prima nel video precedente del ragionamento esegetico? Abbiamo detto che la cosa che devi fare è entrare nella discussione con una mente pulita. Quindi ci entriamo pensando: “OK, ora scopriamo come la generazione si applica ai nostri giorni.” E ci entriamo pensando che tutto ciò che è scritto in Matteo 24 si applica alla presenza di Gesù. Così però ci stiamo entrando già con delle idee, e questo sta offuscando il nostro pensiero, ostacolando il nostro ragionamento. Ma mettiamo tutto da parte. Abbiamo qui un'apparente contraddizione. Non può esserci una contraddizione, quindi risolviamo la contraddizione. Va bene, quindi andiamo a Matteo 24 e leggiamo la domanda che gli hanno fatto nel versetto 3: "Mentre sedeva sul Monte degli Ulivi, i discepoli gli si avvicinarono in privato e gli chiesero: “Dicci: quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza e della conclusione del sistema di cose?”" Il segno della tua presenza. Il segno della conclusione del sistema di cose, e quando avverranno tutte queste cose? Sono tre cose! Ora, gli stavano chiedendo della sua venuta? No, non gli stavano chiedendo della sua venuta. Ebbene, sì, lo chiedevano, ma non nel senso che gli diamo noi, non nel modo in cui lo intendiamo noi. Questo è un altro aspetto dell'esegesi. Devi entrare nella mentalità dello scrittore o del suo uditorio, chiunque stia ponendo la domanda: Qual era la loro mentalità? Cosa stavano pensando? Qual era il loro contesto storico? Quindi per capire ciò dobbiamo tornare indietro di qualche giorno. Questi uomini avevano appena trascorso quattro giorni con Gesù. I suoi ultimi quattro giorni erano stati nel tempio, e se leggi gli ultimi... fammi pensare... e sì, sono Matteo capitoli 21, 22 e 23. Leggi questi tre capitoli e vedrai tutto quello che dice mentre è nel tempio quei quattro giorni, e predica, fa molte illustrazioni, condanna i farisei e i sadducei e i capi religiosi. Li chiama ripetutamente progenie di vipere, serpenti velenosi, tombe imbiancate a calce, ipocriti... voglio dire... tira fuori tutte le questioni. Puoi vedere che è stufo di loro, ha dato loro tre anni e mezzo di tempo per farsi persuadere e loro non l'hanno voluto e ora sta solo rimproverandoli, senza esclusione di colpi. Quindi dopo ciò, dopo quei tre, quattro giorni, ora che ha raggiunto il momento in cui verrà ucciso, sa che il giorno dopo sarà il suo ultimo giorno. Così, mentre lascia il tempio per l'ultima volta, nel versetto 33 del capitolo 23 di Matteo dice: “Serpenti, razza di vipere, come sfuggirete al giudizio della Geènna? Perciò, ecco, vi mando profeti, saggi e insegnanti. Alcuni li ucciderete e li metterete al palo, e alcuni li flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città, così che ricada su di voi tutto il sangue giusto versato sulla terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccarìa, figlio di Barachìa, che voi assassinaste fra il santuario e l’altare. In verità vi dico [notate ora cosa dice]: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.” (Matteo 23:33-36) OK, quindi li sta colpevolizzando per tutto il sangue, tutto il sangue giusto versato. Tutto il sangue versato dal seme della donna fino ad Abele. Prima che esistesse un Israele, molto prima che esistesse un Israele, essi sono responsabili di tutto quel sangue perché sono il seme di Satana. Li chiama bugiardi e dice che sono fondamentalmente i figli della menzogna, i figli di Satana, lui è il padre della menzogna. Quindi lui... li sta identificando come il seme di Satana e tutto il sangue che è stato versato è sulle loro teste. "Questa generazione." "Tutte queste cose ricadranno su questa generazione". Senza dubbio considerando a chi sta parlando, la generazione è la generazione malvagia e adultera, e per confermarlo faremo ora solo una piccola analisi veloce nella Biblioteca Watchtower. Solo, rimarremo con Matteo perché Marco e Luca già lo supportano completamente, e puoi fare la tua ricerca da te, perché vogliamo mantenere questa ricerca breve, e scoprirai che ogni volta che Gesù parla di generazione, la usa nel contesto di “questa generazione malvagia, adultera e infedele”. Quindi partiamo da Matteo, alla prima occorrenza della parola "generazione". Ci sono 9 occorrenze nel libro, ed è sempre negativa, ...sta criticando coloro che criticano a Lui e a Giovanni Battista. E nell'occorrenza successiva della parola abbiamo ovviamente una "generazione malvagia e adultera", quindi è di nuovo negativa, gli uomini di Ninive la condanneranno, la regina del sud la condannerà, e così ci sono altre tre occorrenze. Quindi ora alla quinta occorrenza la chiama una "generazione malvagia". La sesta occorrenza è una "generazione malvagia e adultera", e l'ottava occorrenza una "generazione priva di fede e perversa". Scusate, quella era la settima occorrenza, poi nell'ottava è quella che abbiamo già considerato dove li condanna per tutto il sangue che hanno versato fino al sangue di Zaccaria figlio di Berechia, e poi nella nona, l'ultimo caso, dice semplicemente: "Questa generazione non passerà affatto". Quindi dobbiamo presumere che i discepoli sedessero lì dopo tre anni e mezzo con Gesù, e pensassero: "Oh no, non intende la generazione malvagia e adultera di cui si è sempre parlato, ma intende qualcosa di nuovo, intende riferirsi a noi!" Ok, ecco qua è abbastanza chiaro che lasciano il tempio e Lui ha appena passato del tempo a dire a tutti che il tempio sarà distrutto, Gerusalemme sarà distrutta, e ovviamente loro non ne sono contenti, nemmeno i suoi discepoli... questa è la loro città, questa è la città di Dio, e il tempio è il tempio di Dio, è qui che c'è la presenza di Geova, questo è l'unico luogo per la pura adorazione nelle loro menti. Non c'è altro posto su tutta la terra dove puoi andare ad adorare Geova Dio se non nel Suo tempio, quindi come potrebbe essere distrutto? Allora gli dicono: "Guarda tutti questi bei edifici, Signore", e che cosa gli risponde? Ebbene nel versetto 2 del capitolo 24 dice loro in risposta: "Vedete tutte queste cose?", ecco che c'è di nuovo quella frase. "Vedete tutte queste cose? In verità vi dico: qui non ci sarà affatto pietra che rimarrà sull’altra e che non verrà gettata giù." Partono, escono da Gerusalemme per andare al Monte degli Ulivi, e lì adesso si stanno rilassando dopo una dura giornata di denuncia, e gli fanno una domanda, che ovviamente è stata presente nella loro mente già da prima. Quattro di loro si fanno avanti e dicono, versetto 3, "Dicci: quando avverranno queste cose?" Ha appena detto: 'Tutte queste cose cadranno su questa generazione', poi ha detto 'vedrete che tutte queste cose, che saranno demolite', e ora gli chiedono quando avverranno queste cose. E poi quando risponde, poco più avanti nel versetto 34, dice: "In verità vi dico che questa generazione non passerà affatto finché tutte queste cose non siano avvenute." Forse all'improvviso sta parlando di cose diverse? All'improvviso sta forse parlando di una generazione diversa? Forse che si sarebbero seduti lì e avrebbero pensato: "Oh, sta parlando di cose diverse e di una generazione diversa!" No, il contesto supporta completamente l'idea che stia parlando dell'adempimento di ciò che ha appena detto, della distruzione di Gerusalemme e del tempio e di tutte queste cose che ‘stanno arrivando su questa generazione, questa generazione malvagia adultera.’ È l'unica cosa che si adatta senza alcun conflitto e vedremo perché è importante che lo capiamo, per risolvere l'altro conflitto di lui che dice che non sapremo quando arriverà, infatti dice che verrà quando non ce lo aspettiamo, e poi dicendo questo, tra l'altro, usa questi segni per aspettarti che sia vicino alle porte. Quindi tornando alle loro domande, divise in tre parti: Pensavano che tutto ciò fosse concomitante, ecco perché quaranta giorni dopo gli chiesero appena prima di ascendere: “Signore, è questo il tempo in cui ristabilirai il regno per Israele?” Per loro la restaurazione del regno d'Israele, la distruzione del tempio, la distruzione di Gerusalemme, la sua presenza come re, tutto questo era un evento unico, qualcosa che sarebbe accaduto tutto insieme. E ricordate ciò che disse loro: «“Non sta a voi conoscere i tempi o i periodi che il Padre ha posto sotto la propria autorità». Dunque certi tempi e certe stagioni il Padre aveva posto nella propria giurisdizione, non tutti, ma solo certi. E quelli che metteva nella sua stessa giurisdizione erano off-limits. Quindi anche se Gesù avesse saputo queste cose, sebbene disse che non conosceva il giorno né l'ora di quando verrà la fine, ma ammettendo anche che il Figlio non lo sapeva, anche se lo avesse saputo già a quel tempo, non sarebbe comunque stato libero di dirglielo! C'erano cose che non dovevano sapere, e c'erano cose che dovevano sapere. Gerusalemme sarebbe stata distrutta e avevano bisogno di fare qualcosa al riguardo. Avevano quindi bisogno di agire in modo positivo, affermativo e tempestivo, altrimenti sarebbero stati spazzati via anche loro. Quindi ha dovuto dare loro quell'avvertimento e, allo stesso tempo, non rivelare cose che non dovevano sapere. Quindi non ha detto: "Oh, vi sbagliate, questa domanda è in realtà basata su una premessa sbagliata! La mia presenza non è collegata a tutte queste cose di cui vi ho parlato, cioè questa distruzione di Gerusalemme. La mia presenza è un evento totalmente separato, in effetti avverrà tra 2000 anni nel futuro". No, non poteva dirgli niente di tutto questo. Quindi diede loro la risposta che chiedevano, ma tralascia le cose di cui non gli era permesso parlare. Quindi, con questo in mente, ci rendiamo conto che ci sono due risposte. C'è la risposta a "tutte queste cose" e la risposta a "Quando sarà la tua presenza?" E per la conclusione del sistema di cose, pensavano che sarebbe stata la conclusione del loro sistema di cose ebraico e che sarebbe accaduto durante la loro vita, non certo la conclusione del sistema di cose che conosciamo noi. Ma dobbiamo ricordare esegeticamente che stiamo esaminando la LORO mentalità, il loro punto di vista, cosa stavano pensando, perché la loro domanda era basata su ciò che essi capivano. Ok, quindi con questo in mente, tutto inizia ad avere un senso. Disse nel versetto 32... scusate, andiamo al 33: "Allo stesso modo, (questo è dopo aver spiegato le stagioni) quando vedrete tutte queste cose, sappiate che LUI è vicino, alle porte." Ebbene, leggendo queste parole siamo saltati alla conclusione che, dicendo "lui", qui è Gesù, cioè che parla di sé stesso in terza persona. Ma è veramente così? Ebbene nello stesso discorso che fa loro, al versetto 15 dice loro: “Perciò, quando vedrete la cosa ripugnante che causa devastazione, di cui parlò il profeta Daniele, posta in un luogo santo", ...allora qui tra parentesi, ovviamente le parentesi non esistevano in greco, ma il pensiero era parentetico, dice, "(il lettore usi discernimento)". Ora, perché dovrebbe fare riferimento a Daniele, e poi perché dovrebbe aggiungere quella frase, sull'usare discernimento? Ebbene andiamo da Daniele e vediamo se Daniele ha detto qualcosa sulla distruzione di Gerusalemme, perché ciò che segue, se leggi dal 15 fino al 22 riguarda la distruzione di Gerusalemme, e pure con istruzioni molto precise: "Quando vedrete la cosa ripugnante che causa devastazione...", poi disse, "allora quelli che sono nella Giudea fuggano verso i monti", al versetto 16. "Chi è sulla terrazza non scenda a prendere le cose che ha in casa e chi è nel campo non torni a prendere il suo mantello", versetti 17 e 18: "Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni! Continuate a pregare che la vostra fuga non avvenga d’inverno..." perché se accadesse, come sapete, mentre sono sia in gravidanza o mentre portano in grembo un neonato sarebbe molto difficile per loro, perché sarebbe stato un viaggio arduo e veloce, non solo da Gerusalemme, ma dall'intero Paese. Dovevano fuggire fuori dal paese, fuori dalla Giudea verso le montagne. Dovevano farlo o sarebbero morti nel giro di pochi anni, che è esattamente quello che è successo. Nel 66 d.C. arrivò Cestio Gallo e non fu una sorpresa, videro germogliare le foglie, per così dire, perché prima c'era stata una ribellione in Giudea e gli ebrei avevano scacciato la guarnigione romana. Avevano espulso i romani, si erano liberati dal dominio di Roma. Beh, Roma non la prenderà con comodo. Voglio dire, se li lasciassero fuori dai guai, tutte le altre persone che avevano soggiogato avrebbero voluto fare altrimenti. Avrebbero avuto una ribellione mondiale in tutto il mondo. Il loro impero abbracciava il globo in quel momento, almeno il globo a loro noto, quindi dovevano agire, e lo fecero subito. Mandarono un esercito, e per qualche ragione nel 66 d.C. quell'esercito partì e tornò a Roma. Ora c'è una speculazione sul perché l'abbiano fatto, ma l'importante è che Gesù prevedeva che i giorni sarebbero stati abbreviati, perché al versetto 22, dice “a motivo degli eletti quei giorni verranno abbreviati”. Quindi ci sono tutti questi segni, la cosa disgustante nel luogo santo, Roma che invade quel luogo santo a Gerusalemme, e poi all'improvviso se ne va. Le foglie stanno germogliando. I cristiani avrebbero detto: "Aha! È ora di andare!" e lo fecero, scapparono. Tre anni e mezzo dopo, Tito torna e distrugge la città. Non solo la conquista, ma la distrugge. Ora andiamo da Daniele, daremo un'occhiata a Daniele 9 versetto 26, “E dopo le 62 settimane il Messia sarà stroncato, senza nulla per sé. E il popolo di un condottiero che verrà distruggerà la città e il luogo santo, la cui fine arriverà come con un’inondazione. Sino alla fine ci sarà guerra; è stata decretata la devastazione.” Il condottiero è 'colui che è vicino alle porte', che sta arrivando, quindi quando parla dicendo 'sappiate che è vicino', 'quando vedete spuntare le foglie', Gesù non sta parlando di se stesso, ma sta parlando di questo condottiero che si rivelò essere Tito. Quando avrebbero visto i segni avrebbero capito che lui era vicino, ed era vicino, perché mancavano solo tre anni e mezzo. E quindi se avessero avuto il discernimento, se avessero letto Daniele, avrebbero capito che si trattava della distruzione della città. E qui Daniele ha usato la parola 'inondazione', cioè questa distruzione sarà come un'inondazione, beh non c'è stato una vera e propria inondazione letterale. Ma siccome un'inondazione spazza tutto davanti a sé, quindi nella Bibbia a volte, l'inondazione è usata non in modo letterale ma in modo figurato per indicare la completa distruzione. Sappiamo che le acque alluvionali possono trasportare molto a valle anche massi del peso di tonnellate. Questo è il potere dell'acqua, e così questo capo e il suo popolo avrebbero spazzato l'intera terra, distruggerebbero ogni cosa, senza lasciare pietra su pietra. Quindi vedete che c'è l'adempimento. Pertanto ora possiamo capire che non c'era contraddizione. Stava dicendo loro: Questa stagione... la stagione della distruzione di Gerusalemme, è quella che vedrete arrivare, come vedete le foglie germogliare dagli alberi; e il condottiero, che stava per fare tutto ciò, quando avrebbero visto tutti questi segni sarebbe stato ormai vicino alle porte. Ma poi aggiunge subito dopo, tuttavia, che per quanto riguarda la mia presenza, il Figlio dell'uomo, verrò in un tempo che non ve lo aspettate. Quindi ci sono due eventi. Naturalmente loro non l'hanno capito, come indicato dalla loro domanda quaranta giorni dopo. “Signore, è questo il tempo in cui ristabilirai il regno per Israele?” Come poteva risponderli? Disse loro: "Vengo quando non ve lo aspettate". Difficilmente avrebbe potuto dir loro: 'Oh sì, verrò...', altrimenti si contraddirebbe. Avrebbero capito quando sarebbe venuta l'ora, quando Gerusalemme fosse stata distrutta e il Messia non fosse apparso, e il regno di Dio non fosse iniziato, allora avrebbero saputo che quel regno, quella venuta di Cristo con il potere regale sarebbe stata in un tempo futuro. Ora, che dire di tutta questa faccenda sugli sui tipi e anti-tipi? Bene, abbiamo già stabilito che, a meno che non sia affermato così nella Bibbia, non ci sono basi per questo: «Ebbene, negli ultimi anni la tendenza nelle nostre pubblicazioni è stata quella di cercare l'applicazione pratica degli eventi biblici, e non i tipi in cui le Scritture stesse non li identificano chiaramente come tali. Semplicemente non possiamo andare oltre ciò che è scritto.» Ebbene, l'unica nostra base era la conclusione che colui che 'è vicino alle porte' o vicino alla porta, era Gesù. Bene, abbiamo appena stabilito che non era Gesù. L'altra base è un filo molto, molto sottile, ed è ciò che il fratello Splane usa per stabilire la sua comprensione. Ascoltiamolo un attimo. «Nello stesso capitolo Gesù parla di una grande tribolazione. Quindi la generazione non passerà finché non si verificherà la grande tribolazione. Questo è interessante; questo è rilevante per noi.» OK. Quindi sta dicendo che poiché le parole 'grande tribolazione' appaiono qui e poiché appaiono nel libro di Rivelazione, allora le due cose sono collegate. Quindi l'unico collegamento è che sono usate le stesse parole. Tuttavia, in Rivelazione 7:14 l'angelo dice: "LA grande tribolazione", ovvero la rende speciale. Puoi dire 'un uomo è venuto', o puoi dire 'l'uomo è venuto', e intendi due cose completamente diverse. C'è solo uno che può essere 'l'uomo' in quel contesto, mentre 'un uomo' potrebbe essere qualsiasi uomo. Qui in Matteo si parla di grande tribolazione, genericamente, ed è stata una grande tribolazione. Sempre in Rivelazione troviamo Gesù che parla di Izebel, che era un membro di una congregazione che stava fuorviando i fedeli, e dice che stava per punire lei e i suoi seguaci con grande tribolazione. Non diciamo che c'è un parallelo lì, non diciamo che è un antitipo al tipo che troviamo in Matteo, perché sappiamo che non lo è, eppure anche qui vengono usate le stesse due parole. Quindi non puoi stabilire un tipo e un antitipo solo perché viene usata una stessa frase, specialmente una frase così comune come "grande tribolazione". Quindi non c'è alcuna base per un adempimento anti-tipico, non c'è nulla nella Bibbia che lo indichi. Ebbene noi diciamo 'Sì, ma che dire delle guerre e dei resoconti delle guerre, e tutto il resto?' Ciò non accadde nel primo secolo! Erano nel mezzo del periodo più pacifico della storia umana. In realtà si chiamava Pace Romana o Pax Romana, e c'è stata perché Roma era così potente che impediva a tutti i popoli di combattere tra loro. Quindi non c'erano guerre e resoconti di guerre in quei giorni, certamente niente di significativo. Quindi se non succedeva a quei tempi non c'è tipo, e se non c'è tipo allora non può esserci un anti-tipo. "Sì, ma Gesù ha parlato di guerre e di resoconti di guerre! Come segno, come parte del segno composito!" Diciamo sempre 'il segno composito', vero? Perché diciamo sempre 'segno composito'? Perché non diciamo semplicemente "segni", o "fa parte dei segni"? Non lo diciamo mai. Il fatto è che Gesù non ha mai usato questa espressione. Se guardiamo Matteo 24 e andiamo al versetto 30, egli dice: "Allora nel cielo apparirà il SEGNO del Figlio dell’uomo, e tutti i popoli della terra si batteranno il petto per il dolore e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con potenza e grande gloria." Qui parla di "segno". Gli hanno chiesto UN SEGNO, e lui ha dato loro UN SEGNO [non dei segni compositi!] Ebbene in realtà gliene diede due perché c'erano due eventi, il primo segno era la cosa disgustosa che sarebbe stata nel luogo santo, ma quello era il segno per la distruzione di Gerusalemme. Mentre quando ha parlato di se stesso, cioè del Suo arrivo, il segno che cos'era? Era Lui stesso! Era Lui nei cieli. Fondamentalmente stava dicendo: "Mi vedrete quando mi vedrete". E deve essere così perché ha detto che verrà in un momento in cui non lo aspettiamo! Quindi non possiamo avere un segno del Suo arrivo, perché il segno ci indicherebbe che Lui sta per arrivare e ciò invaliderebbe tutto ciò che ha detto in Matteo 24:44. Ha senso, vero? Quindi non dobbiamo parlare di "segno composito", perché ha parlato solo di un "segno", ma ecco invece che secondo noi ci sono un sacco di cose che diciamo fanno parte di quel segno, e questo contraddice le Sue parole in Matteo 24:44, ma d'altra parte si adatta molto bene al sostegno di cui abbiamo bisogno per il 1914. Vedete, tutta questa intera eisegesi, o applicazione eisegetica che diamo come testimoni di Geova, deriva dalla necessità di supportare la nostra comprensione del 1914. Quindi la domanda è: Perché Gesù disse che ci sarebbero state guerre e resoconti di guerre e carestie e terremoti e pestilenze? Ed è vero il 1914? E il 1914 è un anno segnato?, ad esempio dalla prima guerra mondiale e dall'influenza spagnola? Queste sono tutte ottime domande, ma sono più di quanto possiamo trattare qui, quindi nel nostro prossimo video parleremo del 1914, e spero che vi unirete a me per questo, perché come dicono le parole del fratello Splane: "Sarà divertente."

Meleti Vivlon

Articolo di Meleti Vivlon.

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